Questo pomeriggio in spiaggia ascoltavo musica con la funzione shuffle di iPhone.
Ad un certo punto inizia "Down Town" di Petula Klark, nell'affascinante versione di Ray Connif
(questa)
Inizio a sospettare qualcosa, perche' mi ricordo che la suonavano in casa quando avevo pochi anni, esattamente quando "Celentano" diventava famoso.
Controllo: si, "Down Town" e "Il Ragazzo della via Gluck" sono coetanee, entrambe del 1966 (il link della canzone di Celentano pero' non lo metto, non mi piaceva quando avevo sei anni e non mi piace adesso)
Osserviamo ora qualche stralcio delle parole dei due brani:
DOWNTOWN
When you're alone and life is making you lonely
You can always go - downtown(...)
Just listen to the music of the traffic in the city
Linger on the sidewalk where the neon signs are pretty (...)
So go downtown, where all the lights are bright
Downtown - waiting for you tonight
Downtown - you're gonna be all right now
(quanto ti senti solo e la vita ti fa sentire solo puoi sempre andare - in centro
Ascolta la musica del traffico in citta', indugia sui marciapiedi dove ci sono i neon (...)
Si, vai in citta', dove le luci sono brillanti...la citta' ti aspetta, stasera
E tu starai bene)
-----------
Cosa ci raccontava nello stesso anno quella lagna (che oltretutto facevano passare per trasgressivo) di Celentano ?
IL RAGAZZO DELLA VIA GLUCK
(...)questo ragazzo della via Gluck
si divertiva a giocare con me
ma un giorno disse: "vado in città"
e lo diceva mentre piangeva
(...)
ma come fai a non capire
che e' una fortuna per voi che restate
a piedi nudi a giocare nei prati
mentre là in centro io respiro il cemento
------------------
Credo che basti.
Sono certamente veri gli affascinanti grafici che Stefano Quinta(relli) ci mostra (questi tratti dall'Economist), che illustrano come l'Italia non sia un paese per giovani:
Ma la canzone di Petula Klark mi ha chiarito una cosa in piu':
Non e' solo una questione demografica.
Anche in tardo baby boom, anche nell'Italia che diventava grande potenza economica, anche allora, quando il grafico (che nessuno si sognava di fare) avrebbe avuto ben altra forma, insomma anche quando eravamo giovani questo non era un paese "giovane", per giovani.
SIDENOTE
Non ringrazieremo mai abbastanza Noel Coutisson che dall'anno dopo (1967) ha usato alcuni trasmettitori qui sopra per mandare anche verso Milano la "Trasmissione ItaloFrancese di Radiomontecarlo", dove c'era Herbert Pagani che ci suonava Je 'Taime...Moi non plus"...
anche se via onde corte, coll'orribile "heterodyne" dei 49 metri, capivo che in Francia la musica era diversa.