Per caso scopro il sito di un grande della Comunicazione, con un'attenta analisi della musica dei monoscopi.che ha registrato su preziose cassette...:
Si tratta di Claudio Bergamaschi, e qui vi riporto alcune sue essenziali considerazioni...enjoy:
Per me la Rai si costruiva delle compilation di musica varia e jazz "freddo" a parte, della durata di circa 16 - 17 minuti l'una, dei veri e propri mini-master da metter su ogni volta che ce n'era bisogno: monoscopio, calcio intervallo, attesa per l'arrivo di tappa del giro d'italia, ippica, eccetera...supponiamo ne avessero fatti 100, venivano messi su a rotazione progressiva, dopo un certo periodo, risentivi lo stesso monoscopio, poi via via gli altri. Un master "frullava" per circa 10 anni e più, poi veniva tolto per sempre e sostituito con uno nuovo e mai sentito prima, quindi io nel ' 70 sentivo già i 4 pezzi di Herb Alpert e the tijuana brass del 1967 dell'album "...Sounds like..." in mio possesso. Non è vero che era musica composta apposta per i monoscopi, erano tutti dischi nuovi di allora, registrati bene a formare variegate sequenze di pezzi di musica leggera, mazurche, tanghi, polche, cover, ci sono brani di quasi jazz da PELLE D'OCA!!! E quelli di tutto jazz "freddo" all' italiana, grossi nomi come (credo): Gianni Basso al sax, Oscar Valdambrini tromba, Dino Piana trombone, i pianisti Antonello Vannucchi e Renato Sellani, Giorgio Azzolini contrabbasso, Di Biase alla batteria ... era quello stile lì, poter trovare i dischi, ASSOLUTAMENTE STUPENDI!!! Bisognerebbe incontrare Renzo Arbore, e chiedere "lumi" in proposito. Il monoscopio del secondo canale lo disegnai io quando ero piccolo. Ve ne era poi uno quasi orrendo, con un pezzo contenente "goccie d'acqua", musica psichedelica, non lo registrai mai. La musica durava per 14 minuti esatti. poi sfumavano, e non sapevi mai come andava a finire quell'ultimo brano, magari bellissimo, ho aspettato lustri... ma esistevano alcune occasioni da NON perdere, la più ghiotta era IL GIRO D' ITALIA, la trasmissione doveva iniziare supponiamo alle 16, quindi, alle 15,45, tutti pronti col tasto "REC", poi sigla e inizio...se l'annunciatrice diceva "siamo in attesa di collegarci per l'arrivo della tappa", mettevano il cartello "CICLISMO" e via con un altro monoscopio che sarebbe stato mandato per intero, quindi dalle prime note del primo brano, ormai sapevi già quale sarebbe stato l'ultimo, e se era di quelli bellissimi (tanto sospirato) PREGAVI che i corridori fossero in un ritardo pazzesco...ricordo anche più di un'ora e mezza di musica, = pezzi finali INTERI a go-go. L'annunciatrice Maria Grazia Picchetti diceva di tanto in tanto: "siamo in attesa..." l'importante era che non parlasse su quell'ultimo brano, e spesso succedeva (non sempre però GRRRRR). Un altra possibilità era: il monoscopio musicale dura inspiegabilmente, a sorpresa, fino alla fine dell'ultimo brano, forse l'annunciatrice non era ancora pronta, pensavo io, e i programmi iniziavano con alcuni minuti di ritardo. La RAI aveva appunto questi "cartelli" fissi e se li metteva, partiva il nastrino, invece il "calcio intervallo" durava sempre meno, sui 11-12 minuti, perchè i calciatori rientravano in campo, però...era bello lo stesso. Ho sentito diversi di quei brani in circostanze diverse dal monoscopio, ergo, erano stati incisi da dei 33 giri, anche perchè 2 brani saltano di un solco in avanti, un'altro salta di un solco indietro, e si sente la ripetizione, ariquindi la sorgente primaria fu il giradischi. E' curioso come non si avvertissero i cick - ciok del vinile, dovevano essere dischi nuovi di "pacca". Un brano l'aveva mio zio in un lp di jazzisti francesi dal titolo "come Bach", copertina rossa. La vera storia dei "musicoscopi" RAI, la sa chi metteva su la musica, ma io penso di sbagliarmi di poco su come andassero effettivamente all'epoca le cose. A volte, nei primi anni ' 70, mi presentavo alle 16,45 in un circolo ricreativo, (frequentato da fannulloni del periodo, più grandi di me) provvisto di saletta TV , con carrello alto che partiva dal pavimento, e teneva il televisore a quell'altezza tipo bar, sopra vi faceva bella mostra di se, un GRUNDIG 24" B-W, 6 canali a pulsanti meccanici più uno, che pigiato, usciva per fare la sintonia, inutile dire che si vedeva benissimo, ma soprattutto L'AUDIO che aveva!!! Il famoso audio Grundig di quegl'anni, che era lo stesso dei registratori verticali (c-210) e radioregistratori col manopolone circolare stop-play, avanti, indietro, con quegl'altoparlanti ellittici che SFODERAVANO UN SOUND di assoluta qualità, una roba da non credere, io col mio impianto, con l'lp di Herb, coi 4 brani che scielse la Rai all'epoca, NON SENTO COSI'... Erano tv non hi-fi dichiarati, ma che suonavano da Dio, quando comprai nel ' 74 il "regio" e nel ' 78 il tvc appunto Grundig, ciao super sound, non era più così, performance mai più udite...i casi della vita. Aaah la roba di una volta, adesso c'è l'home theatre dei POVERI, 5 scatoline da sale grosso più una tanica vuota da 6 litri, e la chiamano HI-FI, ih ih ih, che poi per me l'HI-FI ha cominciato a vacillare nell' 80 con l'audio digitale 16 bit e sovracampionamento doppio, dopo hanno migliorato maa, basta vedere i danni in campo video nei tv consumer...le risaate...
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