Oggi, 25 dicembre 2007 annunciamo la morte prematura di Amorgos.
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Oggi, 25 dicembre 2007 annunciamo la morte prematura di Amorgos.
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Già, perché mentre prodigava le sue energie per difendere la burocrazia e i suoi privilegi, questa classe politica statalista, che ha proprio nel Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi (sviscerato ammiratore di Fidel Castro) un esponente emblematico, lasciava marcire per anni le richieste dei tassisti e dei camionisti, portandoli a concludere che solo la protesta selvaggia poteva costringere i politici statalisti locali e centrali ad ascoltarli. E, difatti, così è stato per i tassisti e così è stato per i camionisti, dato che la classe politica statalista, abituata da sempre a vivere col culo in caldo, non ha la minima idea della tremenda capacità di lotta e sacrificio che può esplodere in un gruppo di lavoratori indipendenti umiliati nei loro elementari diritti.
Ma questa vicenda dei camionisti, se da un lato conferma la validità sempre più inconfutabile della Teoria liberale della lotta di classe, dall’altra ci dimostra anche che la scarsa coscienza di classe dei lavoratori autonomi, ostacolando lo sviluppo di una loro volontà unitaria di lotta e di un’organizzazione capace di gestire le tensioni e le trattative prima che giungano alla fase esplosiva, approda spesso all’isolamento della categoria sfruttata all’interno stesso dei Popolo dei Produttori del privato. Così in questi giorni si è vista la protesta dei camionisti suscitare comprensibilmente l’esasperazione degli altri lavoratori dipendenti e indipendenti del settore privato e l’invocazione di provvedimenti repressivi. Insomma, come i polli di Renzo, i lavoratori del privato rischiano di litigare e beccarsi tra loro mentre la razza padrona (cioè gli alti burocrati e i politici statalisti) li tiene, appesi a testa in giù, tutti bloccati nella morsa delle sue mani rapaci.
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...e cosi', sabato sera all'aperitivo-con-salumi prima della serata di Ponte di Legno, apprendiamo con stupore che Grant Benson una volta lavorava per Radio Caroline.
La prima vera radio libera europea nacque dalla voglia di fare qualcosa di nuovo, nell'atmosfera effervescente della swingin' London degli anni '60, di un giovane irlandese, Ronan O'Rahilly, che già aveva iniziato ad operare nel mondo della musica, come appassionato di rythm & blues e poi manager, per un breve periodo dei Rolling Stones degli inizi, e poi del bluesman Alexis Korner.
Il contesto era di monopolio assoluto dei mezzi di informazione, in questo caso detenuto dalla BBC, che costituiva per il mondo della musica una strettoia, dalla quale passavano solo le trasmissioni sponsorizzate dalle grandi case discografiche, ed i nomi che queste spingevano. In più era una radio che i giovani percepivano come vecchia e fuori dal tempo.
Facendo due più due O'Rahilly si rese conto di avere in tasca la soluzione, ed una enorme opportunità, altri stavano pensando a qualcosa di simile, ma lui partì in anticipo e, all'inizio del 1964, comprò una vecchia motonave in disarmo, la MV Fredericia, la riadattò e la dotò di un potente trasmettitore da 10KW in onde medie, e la mise in mare con destinazione Mar dell'Irlanda, tutto era pronto per il lancio.
Il nome scelto per la radio era un omaggio alla figlia più piccola del presidente americano John F. Kennedy, assassinato l'anno prima a Dallas, e la nave venne ribattezzata ovviamente MV Caroline.
La Domenica di Pasqua del 1964, dalla nave ancorata al largo delle coste irlandesi, cominciarono le trasmissioni. Gli speaker (il primo di essi si chiamava Simon Dee), sopraffatti dalla emozione, non se la sentirono di andare in diretta, e registrarono l'annuncio di inizio delle trasmissioni, che diceva semplicemente "This is Radio Caroline on 199, your all day music station", poi mandarono il primo pezzo, ovviamente un brano dei Rolling Stones.
Già nell'ottobre dello stesso anno 1964 Radio Caroline superava negli ascolti per fascia oraria la BBC, resisteva ai tentativi della stessa BBC e del governo inglese di fare tacere le trasmissioni, e faceva da apripista ad altre radio "pirata", come si diceva allora, e ad un ritorno in forze delle radio private che trasmettevano dall'estero, come la famosa RTL 208, ovvero Radio Luxembourg.
Negli anni seguenti Radio Caroline acquistò una seconda motonave (MV Mi Amigo) che ancorò al largo delle coste dell'Essex, le stazioni diventarono quindi due: Radio Caroline North (l'originale) e la nuova Radio Caroline South, e coprivano ormai tutte le isole britanniche e anche la costa Nord occidentale dell'Europa.
Non mancarono le avversità naturali e legali: la motonave Mi Amigo venne disancorata durante una tempesta nell'inverno del 1966 e si infranse sulla costa. L'equipaggio venne tratto in salvo ma le trasmissioni dovettero essere interrotte per qualche tempo, ma gli organizzatori riuscirono a noleggiare un'altra nave, la Cheeta II, utilizzata per trasmissioni radio in Scandinavia, e che era inattiva in quel periodo a causa delle condizioni atmosferiche avverse nel Mar Baltico.
Dal punto di vista legale invece il governo inglese ottenne l'approvazione di una legge ad hoc per poter perseguire le radio pirata (il Marine Broadcasting Offences Act) che consentiva di perseguire le stazioni che trasmettevano anche dal Mare d'Irlanda e dall'Isola di Man. Radio Caroline dovette migrare nel Mare del Nord, dove il governo olandese non aveva ancora preso provvedimenti contro le radio off-shore, e riuscì a continuare le trasmissioni, anche se da quel momento iniziava la sua fase calante, anche perché la BBC iniziava pochi mesi le trasmissioni della sua nuova rete Radio 1, modellata sullo stile veloce e musicale delle radio pirata.
Cinque anni dopo, nel 1972, iniziavano a trasmettere le prime radio libere terrestri in UK e l'era delle radio sulle navi iniziava il suo declino.
Posted at 10:55 AM | Permalink | Comments (13)
...spiegazione nel prossimo post!
Posted at 10:18 AM | Permalink | Comments (2)
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